Storia di Castellammare del Golfo

Castello arabo-normannoSecondo l'opinione di storici e geografi dell'antichità, quali Tolomeo, Diodoro Siculo e Strabone, Castellammare del Golfo nasce come emporio di Segesta, città con la quale condivise la storia fino alla sua caduta.
Gli Arabi, che occuparono Castellammare del Golfo a partire dall'827 d.C., la chiamarono "Al Madarig", ovvero "Gli Scalini". Sembra potersi ipotizzare che tale nome derivasse dalla strada in salita che, dal porto, conduceva all'area fortificata del bastione.
È proprio agli Arabi che si deve la realizzazione del primo nucleo del Castello, successivamente ampliato dai Normanni. L'edificio di epoca araba si innalzava su uno sperone roccioso a ridosso del mare, collegato alla terraferma per mezzo di un ponte levatoio in legno.

Dai Normanni agli Spagnoli

Nel 1072, Ruggero e Roberto di Altavilla prendono Palermo e sottomettono dodici importanti castelli arabi della Sicilia, fra i quali anche "Al Madarig".
Chiesa madreAi Normanni succedono gli Svevi, con i quali la città assume un ruolo di maggiore importanza. Sono gli Svevi che, per primi, chiamarono il sito "Castello a mare".
Durante le lotte fra Angioini ed Aragonesi, Castellammare si schiera dapprima con gli Aragonesi, per poi passare dalla parte angiona. Alla fine della guerra, che vide la vittoria di Filippo II di Aragona, Castellammare cadde e, per punire il tradimento perpetrato ai danni dei vincitori, il porto venne interdetto alle attività marittime.
Una volta superata la limitazione delle attività portuali, Castellammare cominciò a rifiorire, e divenne uno dei principali porti esportatori di grano della Sicilia.
Nel 1521 si data la costruzione della prima cinta muraria che cinse il nucleo intorno al castello e, contemporaneamente, l'edificazione della Chiesa Madre. Da questo momento la città andò sempre più allargandosi, mentre politicamente passava da una famiglia nobiliare all'altra (da Filippo di Antiochia ai Peralta; da Giovanni Perallo agli Alliata, ai De Luna e agli Aragona, fino ad arrivare ai Moncada, ai Ventimiglia, ai Pignatelli, ai Noselli e ancora ai Perallo).

Da Garibaldi ai giorni nostri

Dopo l'egemonia spagnola, in Sicilia ebbe inizio il breve periodo di dominio sabaudo di Vittorio Amedeo II.
Chiesa di San GiuseppeÈ proprio nel periodo della guerra fra Spagnoli e Savoia che si data l'avvenimento storico che la città di Castellammare del Golfo ricorda con la celebre rievocazione storica che si svolge il 13 Luglio: sembra infatti che in tale giorno del 1718, un bastimento da carico spagnolo, inseguito da una flotta inglese, cercò riparo sotto il castello di Castellammare dal quale, proprio per difendere la nave in cerca di soccorso, partirono alcuni colpi di cannone. Le navi inglesi risposero facendo fuoco sulla città; il popolo, terrorizzato dall'attacco, chiede soccorso alla sua Patrona che, vestita di bianco e seguita da una schiera di Angeli, scende dal "Monte delle Scale" verso Cala Marina, spaventando e mettendo in fuga gli Inglesi.
Il periodo successivo è caratterizzato dall'arrivo prima degli Austriaci e poi di Carlo di Borbone, Re delle Due Sicilie.
Durante i moti del 1820, Castellammare fu tra i comuni che aspirarono all'indipendenza; nel 1848 venne istituito un comitato di cittadini che aveva lo scopo di sostenere gli ideali liberali contro la dominazione borbonica.
Quando nel 1860 Garibaldi giunse in Sicilia, molti Castellammaresi, sfuggendo al controllo dei Borboni, si organizzarono in squadre militari per portare aiuti ai garibaldini impegnati nella battaglia di Calatafimi. L'intervento dei Castellammaresi fu tale che, dopo la vittoria, l'Eroe dei Due Mondi venne a Castellammare per ringraziare la cittadinanza per l'aiuto ricevuto.
Tuttavia la popolazione, delusa dalle promesse fatte da Garibaldi, nel Gennaio del 1862 insorse contro i benestanti del paese.
Da allora la vita di Castellammare del Golfo si è svolta seguendo le vicissitudini della politica italiana.